Fedeli compagni e risorsa inestimabile: i cani da tartufo

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I cani da tartufo, oltre ad essere amici insperabili e fedeli, sono i compagni di un’esperienza all’area aperta e nella natura.

 

I cani da tartufo sono amici fedeli e di inestimabile valore. Oltre a risultare importantissimi nella nostra ricerca, danno gioia e vivacità alla nostra “gita” tra i boschi. Averli vicino è il modo migliore per godersi una nuova esperienza all’area aperta e nella natura.  Gli amici a quattro zampe devono però avere delle caratteristiche ben precise. È fondamentale, per esempio, che il cane riceva un addestramento specifico. Questo affinché possa imparare oltre che a fiutare il tartufo, come comportarsi. L’ideale sarebbe addestrarli già da giovani, al compimento del terzo mese. Con loro, tuttavia, non si può mai generalizzare troppo. Per questo motivo, non ci sono cani specifici per la ricerca, ma solo razze più o meno indicate. Tutti i cani hanno una certa predisposizione, l’importante è abituarli perché, tra l’altro, l’addestramento è imposto dalla legge.

 

Un cane da tartufo per ogni tartufaio

 

Per chi è alle prime armi, non è difficile riuscire a reperire dei cani da tartufo già perfettamente addestrati. Al contrario, un tartufaio di lungo corso può tranquillamente addestrarlo da sé. Col tempo avrà infatti di certo maturato l’esperienza ed il “polso” che necessita. Le caratteristiche che rendono un cane adatto o meno alla ricerca sono tre: sesso, dimensioni ed olfatto. Attenzione, inoltre, al carattere. I cani devono essere pronti ad indicare il luogo in cui bisogna scavare fermandosi subito quando gli viene comandato.

Le razze consigliate e i territori adatti

 

Scegliere una razza significa tener conto del territorio. Sì, perché le caratteristiche morfologiche sono diverse da zona a zona e possono renderlo più o meno adatto a determinati territori. Il Bracco è in grado di muoversi bene in boschi con salite e scarpate. 

È l’ideale per gli Appennini. I Pointer garantiscono velocità nella ricerca. Hanno un passo lungo ed evitano inutili fatiche al tartufaio. Sono però difficili da controllare e sono consigliati solo per gli esperti.

 Il Lagotto romagnolo è infine indicato per le zone più pianeggianti dove i boschi si estendono fra strade e fossati: sono suggeriti ai principianti.

 

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    Katerina Monroe
    Katerina Monroe

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