L’esperienza maturata negli anni ci ha permesso di portare al JFEX 2022, la più grande Fiera del Sol Levante dedicata al cibo, una selezione dei migliori prodotti che la natura ha da offrire.
Abbiamo scoperto i gusti, la creatività e i reali bisogni di un paese così magico. Abbiamo scoperto Tokyo, una città sorprendente fatta di tradizione, spiritualità e modernità.
Questo evento ci ha regalato emozioni immense, è stato un onore vedere migliaia di persone soddisfatte ed entusiaste del nostro lavoro.
Di seguito la nostra intervista rilasciata per LACNews24:
Sassone Tartufi nasce alla fine degli anni ’90 da un’intuizione di Egidio Sassone, giovane ragazzo di Rocca Imperiale. La sua attività, da semplice hobby, è diventata una delle realtà leader nel territorio. L’esperienza maturata negli anni garantisce la selezione dei migliori prodotti del bosco, sinonimo di genuinità e bontà, ed il loro uso sapiente, con l’obiettivo di incontrare i gusti e le necessità dei diversi clienti. La mission aziendale è infatti trasmettere una vera passione e far conoscere una vasta linea di prodotti provenienti dalla Calabria ai tanti buongustai sparsi nel globo. Proprio per promuovere quest’obiettivo, Sassone Tartufi ha partecipato, come unica azienda rappresentante dell’Italia, alla JFEX Food 2022, che si svolge in Giappone. Si tratta della più grande fiera del Sol Levante dedicata al food.
Sassone Tartufi: è il caso di dire “cose dell’altro mondo”. Partecipare in Giappone alla più grande fiera dedicata al Food certifica una consolidata dimensione internazionale.
«Esattamente. Attualmente esportiamo in 36 paesi nel mondo; le prelibatezze provenienti dall’area geografica in cui operiamo portano lì innovazione e allo stesso tempo tradizioni del territorio».
Che importanza ha rivestito questo appuntamento dopo il periodo pandemico che ha frenato l’imprenditoria, specialmente di questo settore?
«Sicuramente è stata una grande sfida. La nostra partecipazione, pianificata per il 2021, a causa del Coronavirus è stata rinviata al mese scorso. Eravamo coscienti di correre dei rischi, come quello di non potervi partecipare nuovamente, ma non avevamo dubbi sul fatto che il nuovo passo da fare per Sassone Tartufi fosse quello di iniziare a presenziare ad eventi internazionali di rilievo. Anche durante la pandemia, infatti, abbiamo lavorato incessantemente per arrivare in più parti del mondo. La scelta fatta si è dimostrata giusta».
Da portabandiera del made in Italy e del food calabrese in particolare, che attenzione avete ricevuto?
«L’attenzione che abbiamo attirato è stata enorme. Sicuramente i nostri prodotti, essendo parte di una storia che racchiude il nostro bellissimo territorio, hanno fatto sì che fossimo tra i protagonisti della kermesse a cui hanno preso parte oltre 1000 espositori da tutto il mondo. Essendo l’unica azienda Italiana presente, abbiamo sentito la responsabilità di rappresentare, oltre al Meridione, l’intero Stivale».
Quali prodotti in particolare avete esposto nel vostro padiglione?
«Abbiamo portato tutta la nostra linea di prodotti, una linea vasta che ci permette di offrire varie ricette dove il protagonista è sempre il tartufo che si sposa con i vari prodotti del territorio. Grazie a questo, ogni prodotto racconta una storia diversa e crea una diversa atmosfera. Inoltre, abbiamo esposto la linea per il settore industriale, grazie alla quale diamo a produttori di diversi ambiti (per esempio caseifici, salumifici, ecc.),la possibilità di rinnovare l’offerta al pubblico con la magia del tartufo».
Eventi del genere rappresentano soltanto marketing o esprimono anche altri significati?
«Per la Sassone Tartufi partecipare ad aventi mondiali come questi è sicuramente una sfida, ma anche un metro per misurare le proprie doti commerciali. Si è parlato molto del territorio di provenienza e spesso abbiamo ricevuto manifestazioni di interesse nei confronti delle nostre tradizioni. Questo può certamente essere considerato anche marketing, ma essere ambasciatori di eccellenze del sud Italia conferisce un significato molto più profondo e gratificante al nostro lavoro».
Avete individuato in Giappone dei format commerciali che potreste replicare in Italia?
«Si, abbiamo individuato diversi prodotti alimentari giapponesi che potrebbero essere importati nel nostro paese. In più non abbiamo esitato a cogliere qualche idea su come esaltare le nostre materie prime».
In termini di sviluppo, quali sono i vostri programmi d’investimento?
«Abbiamo confermato la partecipazione alla stessa fiera a Tokyo il prossimo anno, e saremo tra gli esportatori premium, considerato il grande interesse suscitato».
Cosa vi ha dato questa esperienza in Sol Levante?
«Una visione più ampia delle nostre potenzialità: avvicinarci al punto di vista e ai gusti di un popolo con una cultura così diversa, ci ha aiutato a comprendere e apprezzare maggiormente ciò che abbiamo da offrire. Così ci siamo portati dietro piccoli segreti su come migliorare ancora».