Uno degli aspetti più avvincenti e affascinanti del mondo del Tartufo è la sua ricerca.
Il Tartufo, come ben sappiamo, è un fungo raro, delicato e sensibile che cresce spontaneamente nel terreno in prossimità di alberi e piante. La cerca è un’attività complessa e prima di avventurarsi bisogna frequentare un corso per conseguire l’apposito tesserino e restare al passo con le vigenti normative.
Dove nascono i Tartufi precisamente? Questi, sono molto attenti a ciò che accade intorno a loro, infatti si sviluppano “in simbiosi” con alcuni tipi di piante, che vengono chiamate quindi simbionti, a patto che ci siano le condizioni giuste per crescere. Nella ricerca, inoltre, è importante conoscere il tipo di terreno ottimale per lo sviluppo di ogni Tartufo. I boschi, i terreni non coltivati e gli argini dei fiumi sono dei luoghi perfetti.
Bisogna tenere conto che non tutte le tipologie di Tartufo crescono in simbiosi con le piante, e se a questo aggiungiamo lo sviluppo sottoterra, più o meno in profondità, la ricerca diventa alquanto difficile.
I cavatori, infatti, per definirsi tali, hanno alle spalle una lunga esperienza e devono avvalersi dell’aiuto del loro migliore amico, il cane, per riuscire in questa ardua impresa.
I nostri Tartufi vengono raccolti principalmente tra Calabria e Basilicata, zone ricche di Tartufi Bianchi e Neri.
L’Appennino Calabro-Lucano, la Sila e la Gran Sila, l’Aspromonte, la fascia Jonica (da Sibari a Taranto) e le pinete del Metapontino sono le zone che prediligiamo per la cerca dei nostri tesori. Il Parco del Pollino, ad esempio, è l’area protetta più estesa d’Italia, con vette che sfiorano quota 2.200 mt ed è qui nasce e cresce il Tartufo Nero del Pollino, un diamante dalle proprietà uniche con un aroma inconfondibile e delicato.
Il Tartufo Nero Estivo o Scorzone invece, tipico di questo periodo, cresce in simbiosi con piante quali noccioli, faggi o querce.
È presente dal livello del mare fino ad oltre 1.000 metri di altitudine e predilige terreni argillosi e calcarei, ricchi in costituenti fini e grossolani, con struttura aerata e grumosa, e che si asciughino velocemente, senza accumulare eccessiva umidità.
È distribuito in maniera uniforme su quasi tutto il territorio Italiano, a differenza del Tartufo Nero Pregiato, ed è questo il motivo per cui può essere acquistato a così buon mercato.
La raccolta dello Scorzone va dalla primavera fino ad inizio autunno ma va tenuto presente che ciascuna regione ha un calendario specifico a cui i tartufai devono necessariamente attenersi per la cerca.
Infatti, se questo non venisse rispettato, si provocherebbe un enorme danno ambientale e il prodotto risulterebbe di scarsa qualità, rendendo vano lo sforzo della ricerca.